Morta nel 1836, per i napoletani, la loro regina Maria Cristina di Savoia fu subito dichiarata e proclamata Santa: la Chiesa la proclamò venerabile nel 1859 e promotore ne era stato Gioacchino Pecci che nel 1878 divenne Papa Leone XIII.
Maria Cristina, figlia del Re Vittorio Emanuele I, era nata a Cagliari nel 1812 mentre la Casa di Savoia era esule dal Piemonte a causa delle invasioni napoleoniche. Tornata a Torino la Corte, Maria Cristina, in seguito all’abdicazione di suo padre, si stabilì per alcuni anni a Genova.
Giovane, intelligente, bellissima, Maria Cristina era stata chiesta come sposa dal Duca di Orleans, poi dall’Infante di Spagna Don Sebastiano e dal Granduca di Toscana ma lei, che voleva piuttosto farsi suora, rinunciò a tutte le proposte di matrimonio. Poi, Carlo Alberto, pensando di favorire fortemente la causa italiana imparentandosi con la Casa reale di Napoli, pregò Maria Cristina di sposare Ferdinando di Borbone divenuto Re e lei cedette soltanto quando il suo confessore Padre Terzi la consigliò in tal senso.
Maria Cristina si adattò a sposare Re Ferdinando e le nozze si celebrarono nel mese di novembre del 1832 al Santuario di N. S. dell’Acquasanta a Savona.
Poi gli sposi partirono per Napoli dove la popolazione amò ed apprezzò subito Maria Cristina per le sue squisite virtù di bontà, cordialità e generosità. La sua carità, illuminata e non fatta a casaccio, era tale che giunse a profondere l’intero reddito dei suoi beni dotali e tutto quanto riceveva dall’erario.
I suoi soccorsi, oltre a provvedere alle immediate esigenze dei poveri, erano diretti a far studiare giovani e artisti promettenti e a sollevare le sorti di famiglie decadute o colpite da sventure.
Ma tutta la sua vita intima era vita da santa: umiltà, pietà, rinuncia a divertimenti e godimenti. Con la vita matrimoniale incominciò per la regina Maria Cristina una vita di martirio che sopportò con profonda rassegnazione, ritenendo che tale fosse la volontà di Dio.
La grande tragedia della vita di Maria Cristina fu tutta nell’enorme differenza di temperamento con il marito e l’ambiente, nel divario incolmabile tra la severa educazione ricevuta e la tradizione dei Borboni di Napoli, spesso inclini ai modi più plebei e volgari.
Un giorno tra il Re Ferdinando ed il Principe Carlo di Borbone si accese un violento diverbio che sfociò in un duello: Maria Cristina si gettò tra i due contendenti in difesa dello sposo e ne ricevette dal cognato Principe Carlo, come dicono gli atti del processo di beatificazione “tale un colpo che giustamente si stimò causa del parto prematuro e forse della morte seguitane della regina”. Infatti, Maria Cristina morì poco dopo aver dato alla luce il futuro Re Francesco II nel febbraio del 1836. Tutto il popolo di Napoli disse: “E’ morta una santa, la nostra santa”.
Cavour, in una lettera del 24 luglio 1858 a Vittorio Emanuele II scriveva: “La deliziosa e perfetta Maria Cristina sposò Il Re di Napoli e V. M. conosce i trattamenti grossolani cui fu esposta e le afflizioni che la condussero alla tomba, con l’aureola di santa e martire”.
Maria Cristina morì non ancora ventiquattrenne.