Il collezionismo non è altro che l’abitudine a raccogliere in maniera sistematica oggetti e documenti che rivestono un interesse particolare per ognuno di noi. Può essere un  interesse dettato semplicemente dalla curiosità e dal gusto personale e può toccare ogni campo, da quello storico a quello artistico a quello scientifico e così via.
Questo fenomeno del collezionare e quindi raccogliere, catalogare, conservare, è noto fin dall’epoca romana. I romani come Pompeo e Cesare erano noti per le loro collezioni di trofei di guerra. Più tardi, Carlo Magno e Federico II di Svevia collezionarono numerosi oggetti antichi. La Chiesa raccolse numerose opere d’arte costituite in prevalenza da messali, codici miniati, reliquiari ed altri oggetti sacri.
Tra il XV e il XVI secolo, la fioritura delle arti figurative vide la costituzione di numerose collezioni private, come ad esempio quelle dei Medici, dei Montefeltro, dei Visconti o dei Gonzaga. In seguito il collezionismo si affermò soprattutto nelle grandi corti europee, dove venne concepito come affermazione del prestigio dinastico e grandi collezionisti furono l’imperatore Carlo V e Francesco I di Francia.
Nel XVI secolo si formarono in Inghilterra le prime raccolte di opere d’arte e il più grande collezionista fu Carlo I. La Roma del XVII secolo vide invece accrescere le “collezioni papali” raccolte da grandi famiglie nobili, dai Borghese ai Barberini, Ludovisi e Doria-Pamphili. A queste seguirono quelle della piccola aristocrazia che collezionava soprattutto dipinti come le nature morte, i ritratti o paesaggi e battaglie. Erano collezioni meno onerose e meno impegnative e di conseguenza più a portata di molti. Il collezionismo cominciava ora a dilagare e non essere più esclusivo appannaggio di pochi eletti.
Il più grande acquirente di opere d’arte fu Colbert che fu incaricato di costituire la galleria del Louvre nel 1681, aperta poi al pubblico nel 1793.
Nel XIX e XX secolo il collezionismo privato cominciò ad essere concepito anche come investimento di capitali ed apparvero sempre più numerose le figure dei “mercanti d’arte” e le ormai storiche “case d’aste” fecero la loro apparizione sul mercato, arrivando ai giorni nostri. Oggi, si colleziona di tutto e di più e il diffondersi dei mercatini d’antiquariato o le grandi fiere, nonché appunto le case d’aste e internet, hanno contribuito all’espansione di questa “passione” più che abitudine a raccogliere, catalogare, conservare…
Resta vivo e grande l’interesse rivolto agli oggetti “importanti” quali quadri, mobili antichi, documenti rari, libri antichi, porcellane rare, preziosi del passato, ma oggi sono nate molte collezioni spesso definite “insolite” o “strane” perché dettate dai tempi moderni (modernariato) e l’apparizione di nuovi materiali come l’alluminio, il rame o la plastica, rendono più facile anche la ricerca del “pezzo mancante”.