La storia dell’Anno Santo, ovvero del Giubileo, inizia con la narrazione nella Bibbia quando ogni cinquant’anni il popolo d’Israele celebrava una grande festa d’amore e fratellanza dove gli schiavi venivano liberati e tutti i debiti venivano annullati. L’annuncio veniva dato nel tempio di Gerusalemme al suono della tromba “Jobel” da cui si ebbe appunto la parola Giubileo. Fu verso la fine del XII secolo che si cominciò ad invocare “pace e perdono” in ogni angolo d’Italia a seguito delle numerose e rovinose guerre, così per tutta la cristianità cominciò a correre voce che il Pontefice avrebbe concesso indulgenza straordinaria a chi si fosse recato in pellegrinaggio a Roma nell’anno 1300.
La notte di Capodanno del 1300 fu enorme l’affluenza a Roma che non si riuscirono nemmeno a chiudere le porte di San Pietro e in molti invocarono il perdono fino ad allora concesso nel centesimo anno di tale evento. Tra i pellegrini c’erano due uomini più che centenari venuti a piedi fin dalla Francia, i quali confermarono al Papa che i loro padri, nel 1200, avevano già pellegrinato a Roma per la secolare indulgenza e che loro avevano seguito il loro esempio. Il Pontefice fece così cercare traccia negli archivi di documenti comprovanti il Giubileo di cui tutti parlavano con tanta fede, ma non fu trovato nulla. Difronte alle numerose suppliche di un popolo intero, fu Papa Bonifacio VIII che prese la solenne decisione che ebbe poi grande influenza nel mondo cristiano e indisse il primo Giubileo di cui si ha certezza storica.
Da ogni parte del mondo si mossero i primi pellegrini detti “romei” affrontando il viaggio che spesso richiedeva molte settimane di cammino e spesso dei mesi. Dall’Italia s’impiegavano circa 25 giorni dalla Sicilia e 20 giorni dalla Puglia, mentre ci volevano 50 giorni da Vienna, 60 giorni da Parigi, fino ai 100 giorni se si partiva da Londra. Il viaggio riservava spesso molte insidie: dalla neve e ghiaccio dei valichi alpini, all’incontro ravvicinato con belve fameliche come lupi e orsi. Alcuni potevano invece soffrire addirittura la sete se provenivano da terre più aride come quelle più a sud, senza dimenticare che c’era anche il rischio d’imbattersi nei briganti che infestavano i sentieri in attesa delle loro vittime.

Al primo Giubileo parteciparono due milioni di pellegrini fra cui molti uomini illustri del tempo come Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello; Carlo Martello, re di Ungheria; Dante che ne parla nella “Divina Commedia” e Giotto. Il secondo Giubileo fu celebrato invece a soli cinquant’anni di distanza anziché cento per accontentare la richiesta dei numerosi fedeli. Il Papa però, segregato a quel tempo ad Avignone, non poté assistervi. Al secondo Giubileo partecipò un altro grande personaggio: Petrarca.
Gli anni che seguirono furono molto tristi nella storia d’Europa e della Chiesa: guerre, pestilenze, carestie, devastazioni… quindi i Giubilei del 1390, 1400, 1423 non conobbero le enormi affluenze dei primi due. Queste strane date si ebbero perché l’intervallo fra un Giubileo e un altro fu ridotto prima a 33 anni in ricordo dell’età di Cristo e successivamente all’attuale periodo di 25 anni. Molti, nei secoli, sono anche stati i Giubilei straordinari.
Il 25 dicembre del 1499 venne aperta per la prima volta la “Porta Santa” . Il Papa usa un martello d’oro per aprirla e una cazzuola ugualmente d’oro per chiuderla un anno dopo nello stesso giorno. Giunto a Roma il pellegrino iniziava la sua rituale visita alle Basiliche della città. Un tempo solo San Pietro e San Paolo, alle quali, più tardi si aggiunsero San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.
Tra le “curiosità” si ricorda che al Giubileo del 1500, il Papa permise a Michelangelo, ormai vecchio e stanco, di compiere a cavallo il giro delle Basiliche. Nel Giubileo del 1835 si ricorda l’episodio del bandito Gasparone, terrore della campagna laziale, che venne a Roma con altri briganti per implorare il perdono. Grandioso fu il Giubileo del 1925 che riunì in San Pietro cristiani di ogni popolo e razza provenienti dai più reconditi angoli del mondo.
Nel 1950, dopo la più spaventosa guerra della nostra storia, tre milioni di pellegrini arrivarono a Roma, a simboleggiare una fusione divina delle genti e delle nazioni sotto il segno del Giubileo. Storia dei nostri giorni il Giubileo del 1975 e dell’anno 2000, quest’ultimo ha segnato anche il passaggio della Chiesa nel terzo millennio.