L’origine della sigaretta è molto incerta, potremmo dire “avvolta nel fumo e nella nebbia”. La sua nascita potrebbe essere antica quanto l’America poiché, Cristoforo Colombo con la scoperta del nuovo Mondo, avrebbe incontrato indigeni che fumavano piccoli rotoli di foglie di tabacco, avvolte strettamente.
Nel 1518 Cortes, conquistatore spagnolo di Cuba, inviò a Carlo V alcuni semi di tabacco. Erano i primi semi che giungevano in Europa, ma cinquant’anni dopo Giovanni Nicot, ambasciatore di Francia in Portogallo, dimostrò la facilità di coltivazione e la possibilità di usarlo in maniera piacevole. Più tardi, la regina di Francia Caterina de’ Medici, mise in voga il fumo, entusiasta di questa scoperta. La nicotina, principio attivo del tabacco, prende il suo nome proprio da Nicot che lo fece conoscere.
Fin dai tempi più antichi, i più accaniti fumatori furono i Turchi (da cui il detto “fumare quanto un turco”); essi fumavano il tabacco trinciato finemente nelle pipe o nei narghilé. Durante la conquista della Siria (1832), gli artiglieri turchi di Ibrahim Pascià mentre assediavano San Giovanni d’Acri, subirono un amaro attacco da parte di alcuni proiettili dell’artiglieria nemica; questi avevano colpito il loro prezioso deposito di casse di pipe e narghilé, distruggendo tutto. Restava però il tabacco e, probabilmente, la genialità di un artigliere più disperato dei suoi compagni e forse più afflitto per il fatto di non poter fumare, fece un tentativo stupefacente: prese una carica di polvere che serviva a dare fuoco ai cannoni che era contenuta in piccoli tubetti di sottilissima carta indiana, lo svuotò della polvere e lo riempì di tabacco, lo accese e cominciò a fumare fra lo stupore dei suoi compagni. Era nata la sigaretta!
Più tardi, i soldati occidentali impegnati in Crimea nel 1855, apprezzarono talmente il prodotto che lo importarono nei loro paesi di origine, compresa l’Italia.
Fumo a parte, anche il mondo del collezionismo è stato contagiato dal tabacco: con la nascita dei pacchetti di sigarette che raccoglievano le “bionde” in involucri tascabili, in confezioni da 10 o da 20 pezzi, molti collezionisti hanno cominciato a raccoglierli. In passato, ai pacchetti di sigarette venivano associate figurine a tema da raccogliere spesso in album, così come si cominciarono a collezionare le scatole di fiammiferi, cerini e minerva che servivano per accendere, fino ad arrivare ai più moderni accendini.

“Dai fumatori si può imparare la tolleranza. Mai un fumatore si è lamentano di un non fumatore”  (Sandro Pertini)
“E se nel 2315 ci svegliassimo per sentirci raccontare che il fumo non aveva mai fatto male a nessuno?” (Woody Allen)
“Le fumerie d’oppio. dove si può comprare l’oblio, sono covi di orrore dove il ricordo di vecchi peccati può essere distrutto dalla follia di quelli nuovi” (Oscar Wilde)