Fotografia d’epoca di Robert Macpherson Campagna Romana

Fotografia d’epoca di Robert Macpherson Campagna Romana

750,00

Disponibile

Fotografia d’epoca di Robert Macpherson Campagna Romana

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COD: CO/FOT/051/G/843 Categoria: Etichette: , , , , ,

Descrizione

Fotografia d’epoca Robert Macpherson (CO/FOT/051/G/843)

Campagna Romana – Epoca 800
Fotografia d’epoca del fotografo vedutista Robert Macpherson (1811-1872), uno dei più grandi fotografi di architettura e scultura della storia della fotografia. Epoca metà dell’800. Incorniciata con bacchetta in radica e roselline in ottone sugli angoli. Gancio a scomparsa sul retro. Misura totale cm. 60 x 49. Vetro integro. Marchio a secco del fotografo sulla fotografia. Volutamente incorniciata a vista per la visione completa dei contorni (con piccole abrasioni) e del timbro a secco che ne attestano l’età e l’autenticità. Come da fotografia.

Biografia Robert Macpherson (1811-1872)

ROBERT MACPHERSON: fotografo “vedutista” d’importazione
Robert Macpherson (1811-1872), medico di Edimburgo, sposato con Geraldina Beatek, ebbe quattro figli, Aida, Giuseppe, Francesco e Guglielmo, tutti nati a Roma.
Fu uno dei più grandi fotografi di architettura e scultura della storia della fotografia. Il Gernsheim, dice: “le sue riprese sono descrizioni poetiche e non pure riproduzioni classiche”.
Venuto a Roma per motivi di salute nel 1840 fu anche pittore ed antiquario. Si deve a lui il ritrovamento di un’opera di Michelangelo “Il seppellimento di Cristo” oggi esposto alla National Gallery di Londra. Nel 1851 si appassionò alla fotografia in occasione della venuta a Roma di un suo amico medico fotografo dilettante e ben presto superò in bravura il già affermato connazionale James Anderson.
Nel 1853 ottiene dal Ministero del commercio, dell’arte, industria ed agricoltura il brevetto di un suo metodo “metodo con il quale ottenere fotograficamente sulla pietra litografica e per lastre metalliche un disegno, dal quale, mediante il processo litografico ordinario, può tirare un numero indefinito di copie”. Ben presto diviene famoso a Roma, non solo per la nuova attività, ma anche per i sontuosi banchetti che è solito offrire e durante i quali pare amasse alzare particolarmente il gomito.
Nel 1856 il Volpicelli invia all’Accademia delle Scienze di Parigi una sua stampa fotografica raffigurante il Laocoonte per dimostrare i livelli di perfezione e di raffinatezza raggiunti dalla fotografia romana del tempo. L’anno successivo partecipa all’Esposizione della Società Fotografica di Scozia e, nel 1858, pubblica un catalogo a stampa della propria produzione fotografica. Nel 1863 dà alle stampe una guida dal titolo: Vatican Sculptures – seconda edizione E. Calzone, Roma 1873, comprendente 300 fotografie delle più importanti sculture dei musei vaticani. Per queste riprese si serve di una tecnica basata sulla combinazione del collodio e dell’albumina (tecnica già adottata dal 1860), secondo quella modificazione apportata al processo al collodio dal Taupenot nel 1855. Questo sistema, a lento essiccamento, ha permesso lunghe pose delle riprese nelle sale del Vaticano, con esiti che il collodio umido normale, a causa della necessità di prolungati tempi di esposizione, non avrebbe mai consentito.
Agli inizi del 1870, legato da un contratto con E. Edwards per lo sfruttamento della eliotipia dello Stato Pontificio, chiese i diritti di proprietà sul procedimento stesso. Con rescritto ministeriale del 14 settembre 1870, n. 6913, Robert Macpherson, primo in Italia, ottenne  “la privativa per sei anni, mediante il versamento di Lire 161,25 a saldo della tassa per ottenuta dichiarazione di proprietà”.

Informazioni aggiuntive

Peso 99999 g
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